Dialogo con la Natura/mostra personale

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un articolo uscito su OUSITANIO VIVO:

DIALOGO CON LA NATURA

esposizione di opere grafico pittoriche di Francesca Reinero

“Cuneese, trentacinque anni, Francesca da sempre dialoga con la natura. Il titolo della sua ultima mostra di opere grafico-pittoriche, inaugurata il 7 dicembre scorso a Boves nell’edificio ristrutturato dell’ex filanda Favole, non è che il percorso della sua ricerca interminabile o ‘in divenire’. Una meditazione iniziata subito dopo l’infanzia e condotta con costanza e passione, cifra della sua indomita personalità artistica maturata poi attraverso studi e esperienze di vita. Nella presentazione al progetto realizzato dall’Atlante dei suoni, della creatività scrive che é “ in qualche modo un istinto animalesco, un lampo incontenibile che viaggia libero oltre le sbarre immaginarie di una gabbia…una forma che vive selvaggia”. Selvaggia è stata anche la sua scelta di vivere in montagna a San Giacomo di Boves, fatta da giovanissima: davvero una ‘scelta’, perché vincitrice poco più che ventenne di un importante premio nazionale, allettanti proposte di lavoro le erano state fatte a Roma e in altre metropoli. Circondata dal paesaggio che ama e dalla natura di cui nulla ha mai temuto, ostinatamente, dalle difficoltà connaturate ai luoghi ha tratto forza e ispirazione nutrendo la sua gentile quanto irruente vena poetica dal mondo dei boschi e delle acque.

Occitana per parte paterna qui ha voluto il suo centro e il suo punto di partenza, ma curiosa e nomade di pensiero, quando esce di casa attinge, in Italia e all’estero nei tanti incontri di lavoro e studio, da tutti quei nutrimenti culturali, dall’arte alla musica, a lei più affini. Illustrazioni di libri, pubblicità, insegnamento, laboratori didattici e…’arte in primis’.

Così nei suoi lavori ci regala figure oniriche con sguardi misteriosi o languidi a volte indecifrabili ma mai severi, animali ‘anomali’ nati da improbabili incroci di ogni specie vivente sul pianeta, e stupori vegetali, tessere di un mitico erbario forse sognato o ispirato da un naturalista innamorato. Giocosa e vivace nei colori e nei suoni archetipici di un’africa immaginata, sempre alla ricerca di avventura in cui crescere e spingersi con sana fantasia. Meravigliata o contagiata da raffinata multimedialità, cavalca con disinvoltura tecniche   dolcemente domate dalla sua grazia di fanciulla impertinente.”




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